Una piantina prova le crepe della Casa dello Studente
L’AQUILA. E’ un documento eccezionale. E’ la prova dei crolli annunciati, delle crepe nel palazzo di cartapesta, di una colonna fradicia che scendeva fino alla sala della mensa, delle stanze diventate tombe e della paura che da cinque mesi, ogni giorno e poi ogni notte, faceva tremare quei ragazzi. العروض الترويجية E’ la pianta della Casa dello studente. Una mappa finora introvabile che diventa una delle prove d’accusa principali nell’inchiesta sul crollo e sui morti nel palazzo dell’Adsu in via XX Settembre all’Aquila.
ERA TRA LE MACERIE. Il ragazzo che l’ha scoperta tra le macerie, girando e scavando insieme ai vigili del fuoco il 7 aprile scorso, tra le lacrime e la polvere, per trovare i corpi degli otto amici morti, l’ha tenuta nascosta fino a ieri mattina, per consegnarla al Centro. العاب الشيش Lo ha fatto per ridare la carica all’inchiesta, per chiedere giustizia e per urlare tutta la rabbia che ha ancora in corpo. Di questo studente non possiamo svelare il nome. العاب قمار روليت Ma quella notte era nella sua stanza.
LUI SI E’ SALVATO. «Sono fuggito subito scendendo per le scale che crollavano dietro di me seppellendo i miei amici», racconta. Erano otto quegli amici. Erano Davide Centofanti, Luca Lunari, Marco Alviani, Luciana Capuano, Alessio Di Simone, Francesco Maria Esposito, Huseim Hamade e Angela Pia che non ci sono più. Lui si è salvato con una missione da compiere: rendere pubblica la piantina che annunciava la catastrofe, la mappa sparita tra le macerie, la prova che nulla all’Aquila è crollato per caso.
LE STANZE CROLLATE. Chiameremo Arcangelo lo studente che ha scoperto la piantina, è quella del terzo piano, crollato insieme agli altri piani. Ritrae sei stanze, scomparse nel nulla, come quelle del quarto piano e del secondo. Sei stanze diventate un cumulo di pezzi di mattoni e cemento fragili più della cartapesta.