7 mesi dal sisma. La città non è cambiata.
A giocare una partita per la ricostruzione della mensa dei poveri di Celestino V a L’Aquila, struttura devastata dopo i tragici eventi del 6 aprile scorso, ci penseranno sabato le vecchie glorie di Pescara e Milan.
Non dimenticare. Sembra questo l’imperativo nell’anniversario dell’11 settembre. E coniugare il ricordo con la svolta rappresentata dall’elezione di Obama. Per l’ottava volta New York si stringerà nuovamente nel ricordo delle vittime. Ma la voglia di andare avanti è forte.
Su cumuli di macerie giace la città ed i suoi tanti borghi ove un dì pulsava la vita. Un gioco atroce del destino riverbera bagliori di luce sui pensieri assopiti come soffici desideri.
74.677.720 euro: è questo l’importo complessivo raccolto attraverso le donazioni per l’Abruzzo versate alla Protezione Civile Nazionale e agli Enti Locali.
“Neil Armstrong ha posto il suo piede sulla polvere lunare alle 4,57 ora italiana”: l’agenzia Ansa diede così la notizia del primo uomo sceso sulla Luna, seguendo attimo per attimo ogni fase di quella missione storica, nella lunghissima notte fra il 20 e il 21 luglio 1969. Poche righe scritte con la consapevolezza di descrivere un momento destinato a restare nella memoria di tutti e che seguivano una lunghissima cronaca.
Nella notte tra il 5 e il 6 luglio, a tre mesi dal terremoto, una fiaccolata nelle vie del centro: per ricordare i nostri morti, per portare una luce in quei vicoli bui e stretti, per far sentire alla nostra città che ci siamo ancora, che siamo qui per curarla, per riempirla ancora di voci e di storie, per riconquistare i suoi angoli, per restituirle, come merita, dignità e fiducia nel futuro.
E il tempo riprende a scorrere lenta, la gente raccoglie dalle macerie le sue poche cose. Le scuole riaprono ma sotto tende tante promesse prima dell’oblio e delle baraccopoli. L’’inverno è freddo, ma deve ancora venire estate. I bimbi che sorridono i padri e le madri che hanno appena smesso di piangere i loro morti. Una terra piegata, ma lo spirito è forte come le rocce delle montagne. Lo spirito ed il lavoro saneranno il male di quest’ira della natura.
Era il 23 maggio del 1992, autostrada A29 Palermo-Trapani, altezza svincolo di Capaci. Un grande boato, cinque quintali di tritolo esplodono per ordine di Toto’ Riina (e molti altri).
Venti secondi di terrore, la terra che ribolle, macerie e distruzione: un mese fa esatto, alle ore 3.32 della notte L’Aquila è stata sconvolta da una violenta scossa del 5,8 della scala Richter […]