Nella notte tra il 5 e il 6 luglio, a tre mesi dal terremoto, una fiaccolata nelle vie del centro: per ricordare i nostri morti, per portare una luce in quei vicoli bui e stretti, per far sentire alla nostra città che ci siamo ancora, che siamo qui per curarla, per riempirla ancora di voci e di storie, per riconquistare i suoi angoli, per restituirle, come merita, dignità e fiducia nel futuro.
Io sinceramente non so che pensare. Durante i 4 mesi pre-scossa del 6 aprile NON CI SONO STATE queste svariate precauzioni per i normali cittadini “aquilani”… Ovviamente ora che il periodo vuole scosse ogni giorno le precauzioni non mancano, ma comunque mi sembra una presa in giro.
L’Unione degli Universitari ribadisce la necessità di attribuire una parte delle strutture della scuola della Guardia di Finanza per residenze universitarie. Gli studenti chiedono per l’ennessima volta al Governo e alle Istituzioni tutte come mai se questa struttura ospiterà il G8, perchè non potrà in futuro ospitare l’Università e i suoi studenti.
Domani 21 giugno, sarà riaperto un primo tratto del centro storico dell’Aquila, dopo il terremoto del 6 aprile scorso. Si tratta in particolare della zona compresa tra la villa comunale e piazza Duomo.
Leggo su Facebook questa “nota” pubblicata da un Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università dell’Aquila, e penso non faccia male a nessuno se la pubblico pari-pari qui sul mio blog.
Sedici aziende sono state selezionate – su cinquantasette partecipanti – per realizzare i new village per il dopo terremoto. Avranno a disposizione un budget di 316 milioni di euro e tempi tanto stretti da sembrare poco credibili, che – se tutto va bene – porteranno fuori dalle tende dodicimila aquilani entro fine dicembre.
VENERDÌ 26 GIUGNO 2009 (dalle ore 21.00) saliranno sul palco dello stadio di Portici alcuni protagonisti della musica e dello spettacolo. L’obiettivo è quello di destinare l’intero incasso della serata al progetto di ricostruzione della Casa dello Studente, una delle strutture-simbolo de L’Aquila, il capoluogo abruzzese recentemente devastato dal terremoto.
La città ormai può dirsi militarizzata. Anche per compiere i più normali e innocui gesti quotidiani ci serve un permesso, un pass, un’autorizzazione. La gente, sia della costa che delle tendopoli, è stufa.
False promesse pre-elettorali per accaparrare voti. Promesse non mantenute pochi giorni dopo, all’indomani delle elezioni. Basta con i sorrisi e i tappeti rossi, basta con le passeggiate mediatiche tra le tende, basta dentiere parrucchieri e crociere, basta palpeggiamenti alle volontarie e harem geriatrici. Non ne possiamo più dei vostri sciacallaggi.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, fortunatamente, non è stato coinvolto dal Terremoto: non sono stati registrati danni di sorta, le strutture di servizio al turismo – alberghi, pensioni, case e camere d’affitto, appartamenti, campeggi, ristoranti – sono totalmente integre e in perfetta funzionalità per accogliere turisti e visitatori di ogni tipologia e categoria.