Più si va avanti e più la gente ha paura del confronto reale
Una volta se c’erano problemi tra due o più persone se ne discuteva faccia-a-faccia e il tutto terminava con una grossa risata o con una stretta di mano oppure con una ‘bella’ scazzottata. Poi… l’ “evoluzione”: la chat. Ricordo le (forti) discussioni nei vari canali IRC che terminavano il più delle volte con minacce del tipo «Se ti vedo in piazza ti spacco la faccia!» oppure quelle ancora più ‘agghiaccianti’ che più o meno recitavano «Ti vengo sotto casa e ti stacco la corrente!», oppure chi davvero voleva esagerare nel dimostrare la sua (patetica) sfrontatezza… si permetteva di te-le-fo-nar-ti a casa per spaventarti (perché lui era sicuro di metterti paura eh!) con minacce simili a «Toglimi il ban altrimenti ti trito di mazzate!». Ah, all’epoca avere la @, il cosìdetto “op” (operatore), era una responsabilità non da poco eh.
Ma l’evoluzione continua. Dopo mIRC e similari si passa ai programmi di messaggistica istantanea (dove non ricordo particolari ‘aggressioni’ verbali private) per terminare al mondo d’oggi con i vari canali social. E qui le discussioni volano tra uno stato di Facebook all’altro, tra un profilo Twitter all’altro.
Vip e politici che si scambiano litigate su litigate usufruendo di uno spazio bianco che può contenere 140 caratteri o più, a seconda di quale social network si stia usando. Se vogliono esagerare, però, si ‘attaccano’ tramite comunicati stampa. Wow, che brividi! Certo, sono nuovi e originali contenuti per la testata online che li ospita ma, a me lettore, cosa me ne può fregare!?
Sui social, però, non ci sono solo loro. Qui le discussioni nascono anche tra semplici utenti, l’unica differenza è che non hanno riferimenti. Si leggono frasi su Facebook del tipo «Io ora mi godo la vita, tu non più!» giusto per demoralizzare un ipotetico partner (ma poi, scusa, la vita se la può godere solo una persona!?) oppure «A te che mi commenti continuamente ti auguro ogni male, sono stufa delle tue offese», simbolo che pur di apparire forti davanti a un grosso bacino di “amici” (un termine che ha perso importanza negli ultimi anni) ci si impegna a scrivere frasi senza alcun senso, ignorando oltremodo la funzione “blocca” di Facebook, o chi per esso.
Inutile, la situazione non cambia. Più si va avanti e più la gente ha paura del confronto fisico, del confronto vero e reale. Il coraggio di affrontare situazioni o persone è cosa di pochi ormai e, diciamocela tutta, questa non è assolutamente un’evoluzione.