“Ali Dorate. I giorni del silenzio”: le statue hanno qualcosa da dirci
Finalmente ho visto “Ali Dorate – I giorni del silenzio“, il cortometraggio scritto e diretto dal regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, e girato il venerdì santo in una Milano deserta e silenziosa a causa del lockdown. Ve ne parlavo ad aprile.
Ripresa dall’alto da un drone che cattura la bellezza della città, anche le statue hanno qualcosa da dire sulla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Leonardo da Vinci in piazza Scala si interroga sul silenzio del grande teatro, san Francesco invoca aiuto a Dio e Alessandro Manzoni ci critica per averlo dimenticato. Dal tetto del Duomo, la Madonnina ha nostalgia della frenesia di Milano: “Ci piacevi proprio così e ora mi manchi“.
L’uscita del cortometraggio era prevista al cinema ma, dato che le sale sono chiuse da mesi, è stato poi proposto su Rai 5 la sera dell’8 dicembre e subito dopo su RaiPlay, dove è tuttora visionabile (QUI), previa registrazione.
Bellissimo, commovente, toccante, poetico. Lo aspettavo da metà aprile, all’uscita del trailer, e attendevo di poterlo ‘ammirare’ al cinema ma, purtroppo, sappiamo che non si è potuto.
Assolutamente emozionante e coinvolgente.
L’ho guardato con gli occhi di chi vive e lavora a Milano, con gli occhi di chi ama questa città giorno dopo giorno. Ora sono lontano, per motivi di ‘colori regionali’, ma attendo di poterla rivivere come un tempo. Nutro speranza per Milano, per il Paese, anche se credo che i tempi di guarigione siano ancora lontani.
La speranza non la perdo e non dobbiamo perderla. L’esorto delle statue a tornare, deve essere un monito per tutti, senza distinzione di luogo. Dobbiamo tornare a vivere, e meglio di prima!