Del Toro parla dello Hobbit alla radio nazionale Neozelandese
Torniamo a parlare un pò del film che più attendo sopra ogni cosa: Lo Hobbit.
In una lunga intervista radiofonica alla New Zealand National Radio, Guillermo del Toro parla dell’approccio che avrà con gli effetti visivi de Lo Hobbit, e delle differenze tra lui e il produttore Peter Jackson in questo aspetto.
L’intera intervista – nella quale Del Toro racconta anche i momenti più bui del suo passato da regista e spiega qual è il suo rapporto con Hollywood, e come è stato contattato da Peter Jackson per lavorare a Lo Hobbit – è disponibile su HobbitFilm.it.
E’ una intervista davvero interessante, e svela qualche particolare su come verranno realizzate le scene più spettacolari del film…
Ne riporto un piccolo pezzo:
Sappiamo che Peter Jackson adora la computer grafica, e ovviamente Il Signore degli Anelli è servito a creare alcuni software straordinari per realizzare certe scene colossali. Tu sei conosciuto come un regista che adora le persone in carne e ossa, quindi è una filosofia diversa. Vedremo questo aspetto di te nello Hobbit?
Il bello di Peter è che adora la computer grafica – ed è il suo aspetto più pubblicizzato – ma in realtà è un uomo che conosce, adora e studia le tecniche dei vecchi tempi. Parliamo di una persona che ha utilizzato prevalentemente le miniature in un modo che pochi altri registi hanno impiegato negli ultimi vent’anni, oserei dire. L’utilizzo delle miniature nella Trilogia è incredibile, ed è un aspetto che condivido e adoro. Gli unici momenti in cui ci scontriamo è quando una maquette o un modello o un mostro arriva dagli studi della WETA ed entrambi vogliamo tenercelo. La decisione finale è stata che vengono prodotte due copie, una per ciascuna collezione [ride].
Siamo entrambi dei fanatici (’geek’), lui ha una incredibile collezione, la mia è più modesta anche se decisamente strana e inquietante. Penso che quest’uomo adori i mostri e che sfrutti al meglio gli strumenti che ha.
Nello Hobbit utilizzerò effetti e creature reali il più possibile, ma non è una prerogativa. Utilizzerò effetti visivi digitali sevedrò che sarà il modo migliore per realizzare una creatura. Abbiamo lo stesso approccio.
Alcune cose nello Hobbit possono essere realizzate solo digitalmente, come i Ragni del Bosco Atro o le armate. Penso che sia lo stesso approccio che ha Peter. Abbiamo molte cose in comune, molte origini comuni. Siamo cresciuti entrambi in paesi dove per realizzare film di genere (horror e splatter) bisognava avere una passione folle disperata, e realizzare con passione creature e mostri e altre invenzioni. Nel mio paese il 99% dei film viene realizzato con i finanziamenti dello stato, ma sono film sociali, che parlano delle condizioni del Messico – io li adoro e servono a livello sociale, ne ho anche prodotti alcuni – ma come regista ho combattuto a lungo per dimostrare che “messaggi importanti possono essere veicolati tramite la favola”. (…)