Music Store: dopo Apple e Amazon arriva Google
“Siamo orgogliosi di annunciare che da oggi tutti gli internauti potranno acquistare milioni di canzoni”: il nuovo servizio di vendita on line di brani musicali, Google Music, è stato così annunciato ieri da Paul Joyce, direttore dei prodotti di Google.
E’ chiaro come il colosso di Mountain View scenda apertamente in campo per concorrere con le altre attuali piattaforme dedite alla distribuzione di musica: “Google sfida Apple e Amazon”, “Google Music regala quello che Apple fa pagare” oppure “Google: sfida totale ad iTunes” sono solo alcuni titoli che da questa mattina inondano il web.
La grande G, quindi, prova a iniziare questo nuovo percorso terminando il proprio ciclo in beta e aprendo a tutti il Market musicale.
Accesso sia da computer che via smartphone o tablet, possibilità di caricare gratis on line la nostra musica, ascoltarla in streaming su qualunque dispositivo, acquistare brani e album dall’Android Market e condividerla con i nostri amici su Google Plus: questo è ciò che Music ci mette a disposizione. Il servizio è gratuito e può contenere 20 mila canzoni con l’unico limite di 250 MB per traccia.
Perchè sfida aperta ai colossi Apple e Amazon? I loro servizi sono a pagamento: 25 dollari all’anno per il servizio di Apple (iTunes Match), 20 dollari all’anno per Amazon (Cloud Drive).
Google, al momento, ha firmato accordi con diverse etichette indipendenti e con tre delle quattro grandi case discografiche mondiali: Universal, EMI e Sony Music. Con Warner Music, invece, non si è ancora trovata l’intesa. I musicisti avranno un costo d’ingresso pari a 25 dollari, mentre i guadagni ottenuti con la vendita delle proprie canzoni saranno ripartiti per il 70% agli stessi artisti e 30% a Google.
Per invogliare la gente a iscriversi al servizio, sono stati stretti accordi con alcuni artisti che distribuiranno in esclusiva (anche gratuitamente) brani, concerti e album: Rolling Stones, Coldplay, Busta Rhymes, Shakira, Pearl Jam e Dave Matthews Band sono solo alcuni dei nomi citati durante la presentazione.
Per ora il servizio è accessibile solo negli Stati Uniti d’America, il resto del mondo dovrà attendere ancora un po’.
Dopo l’entrata di forza nel mondo dei social network con Google Plus, ora Google si presenta (e si fa notare) anche nello sharing musicale.