Per un Abruzzo libero dal petrolio
Leggo e condivido quest’articolo del mio amico Vincenzo:
Dopo che parecchie persone si sono mosse ed hanno scongiurato la nascita (nel breve periodo) del centro olii ad Ortona, l’Abruzzo continua a correre seri pericoli dal punto di vista ambientale, manco a dirlo sempre per il petrolio.
Quello che in genere viene chiamato oro nero nella mia regione altro non è che una zozzeria. In Abruzzo infatti il petrolio è ricco di Zolfo che lo “sporca” rovinandone le peculiarità, deve essere qiundi trattato vicino i siti di estrazione (le trivelle) con le raffinerie, mediante un processo chiamato desolforizzazione che è altamente inquinante.
Cosa porta quindi le compagnie petrolifere ad investire sul territorio (sia in mare che sulla terra) visto che comunque di petrolio ne abbiamo poco e quel poco che abbiamo fa pure schifo e dev’essere trattato? L’accondiscendenza delle amministrazioni locali e nazionali, visto che i siti petroliferi potranno essere classificati come “di interesse strategico nazionale” e quindi soggetti anche a controllo militare. Continua a leggere…
Invece, da Libera Associazione Barbarica, leggo che da ieri Emergenza Ambiente ha pubblicato un post con ulteriori informazioni e link interessanti per farsi un’idea ben più precisa di ciò a cui si va incontro.
Grazie 🙂