23 Maggio 1992-2009: in memoria di Giovanni Falcone
Tratto da Oltre la Corte:
Era il 23 maggio del 1992, autostrada A29 Palermo-Trapani, altezza svincolo di Capaci. Un grande boato, cinque quintali di tritolo esplodono per ordine di Toto’ Riina (e molti altri). Ad azionare il comando, si dice, fu Giovanni Brusca. Quel giorno si spense per sempre Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e la scorta (Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro), insieme ad una grossa fetta di dignità dell’Italia intera.
Giovanni Falcone ha sacrificato la sua vita per lo stato, era un uomo di livello morale elevatissimo, una sorta di ribelle, un errore del sistema, un uomo contro, un uomo avanti per i tempi vissuti. Per lui la lotta alla Mafia era un bisogno insito dentro di sè, credeva fermamente in quello che faceva, sapeva che un’Italia migliore poteva essere una realtà e non un sogno. Sopratutto credeva nello Stato, lo stesso che anzichè proteggerlo lo ha lasciato in pasto alla cupola, facendolo diventare un simbolo, un mito, un uomo immenso da ricordare nel tempo. Giovanni Falcone confidava nella buona fede delle istituzioni, credeva in uno Stato capace di tutelare i propri cittadiniera, i loro diritti e le loro libertà fondamentali.
Dalle lotte nelle procure di mezza Sicilia al maxiprocesso, dagli intrecci tra mafia e politica all’atroce morte. Un uomo abbandonato nella sua battaglia solitaria, sacrificato all’altare della storia, un uomo utile da morto quanto da vivo, ha animato e anima la più sensibili coscienze alle battaglie impossibili anche di fronte a nemici apparentemente invicibili. […..]
17 anni fa è morto un uomo ed è nato un eroe. Il suo sacrificio resterà sempre vivo nelle nostre menti come stimolo alla lotta e all’impegno contro le ingiustizie. Lui sapeva bene che la Mafia senza il consenso del popolo è impotente, una collettività civicamente illuminata non ne sarebbe schiava. Tutto questo un giorno finirà e Giovanni Falcone sarà ricordato con l’onore e il rispetto che merita. L’unica ricompensa al suo sacrificio sarà il nostro riscatto come Stato e sopratutto come Uomini.
«Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.» (Giovanni Falcone)
«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.» (Giovanni Falcone)
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”…
un bacio:*